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Una società più inclusiva

Consultazione 11 PD. Per una società più inclusiva: Ius soli, sostenibilità, protezione dei vulnerabili

La sostenibilità deve diventare un valore radicale e non solo un proclama “di moda” che poi viene sistematicamente dimenticato per convenienze economiche, specie a livello periferico. La questione ambientale sta diventando un punto centrale di ogni politica. Ridurlo ad interlinea di una visione di un paese rivela miopia politica. E’ chiaramente dimostrato che lo sviluppo di nuove ed ecologiche attività porterà non soltanto benefici all’ambiente e quindi anche ai suoi abitanti, ma si rivelerà sempre più un settore in espansione capace di attirare investimenti tali da richiedere molte intelligenze e risorse umane, nonché garantire possibilità di sviluppo per le prossime decadi.

Il debito pubblico sta diventando un cane che si morde la coda: l’evasione  fiscale ha raggiunto livelli ormai fuori controllo. Gli aiuti a chi non ne ha diritto penalizzano principalmente proprio quelli che ne hanno bisogno, i più deboli, i più vulnerabili.  La coscienza civica del paese deve essere risvegliata attraverso la riscoperta della virtuosità di essere onesti. I comportamenti da furbo devono essere stigmatizzati e devono passare attraverso una vera e propria messa alla gogna. L’unico modo è di rendere non premiante l’essere furbi; quindi oltre al classico pezzodi carta di condanna e di una multa in denaro (magari non esigibile…) ci deve essere anche l’obbligo automatico di risarcire  in solido la collettività (es. lavori socialmente utili).

Assumere nuove risorse nella P.A. può solo che fare bene: l’età media (54 anni) è troppo vecchia per approcciare nella giusta ottica e governare le nuove tecnologie. Si rende però necessaria la riforma della burocrazia: un popolo di persone che sente la PA come un avversario e non una risorsa, che tenta di aggirare le regole ci ha imposto regole complicate per combattere le furbizie, ma questo ci si è ritorto contro rendendo ogni cosa complicata ed estremamente lunga, troppo.

Come per il punto precedente, una burocrazia più snella ma al tempo stesso pene immediate e più sicure per i trasgressori sono ormai indispensabili.

Ius soli: ottenere la cittadinanza garantisce diritti ma impone anche doveri.Essa deveavvenire attraverso un processo che assicuri che esso non sia soltanto strumentale ai propri interessi ma come patrimonio di condivisione di lingua e valori. Un paese come il nostro, di frontiera anche per l’Europa, è prossimo ad un continente da cui si prevede un’ampia migrazione nel prossimo futuro, processo che impone a livello comunitario un’azione di lungo respiro unitaria e coordinata. E’ un tema delicato che necessita ulteriore confronto per individuare le opportune modalità. Sicuramente non deve essere penalizzante per i giovani che nascono in Italia e frequentano le nostre scuole, e al tempo stesso deve essere premiante per chi rispetta le regole. Resta ovviamente ferma la possibilità di concedere la cittadinanza per coloro che danno lustro al paese e per coloro che si adoperano attivamente a vantaggio della collettività.

Alberto Barugolo