Durante un’assemblea molto partecipata e ricca sia nei contenuti che nei numeri, lunedì 22 gennaio 2024 le iscritte e gli iscritti del Partito Democratico di Castenaso, con la partecipazione della Segretaria del Partito Democratico di Bologna Federica Mazzoni e di diverse persone elettrici, hanno deciso e votato palesemente per sostenere la candidatura di Carlo Gubellini per il secondo mandato come Sindaco di Castenaso per le prossime elezioni Amministrative che si svolgeranno a giugno 2024.
Uniti siamo tutto, divisi siamo niente.
Massimiliano Navacchia, Segretario Partito Democratico Castenaso
Finalmente ci siamo! Avevamo preso l’impegno che entro il 2023 avremo fatto l’inaugurazione della nostra nuova sede, oggi totalmente ristrutturata, a Castenaso: più attenta alle persone, più attenta al territorio e più attenta all’ambiente.
Sabato 9 dicembre siete tutte e tutti invitati alle ore 11:00 in via Gramsci 21/D, dove avremo il piacere di avere insieme a noi per la partenza verso questa nuova esperienza, oltre alle personalità locali che hanno gentilmente raccolto il nostro invito: Federica Mazzoni, Segretaria Federazione di Bologna; Luigi Tosiani, Segretario regionale Emilia-Romagna; on. Andrea De Maria, Deputato PD eletto nel nostro collegio uninominale;
Grazie a tutte le persone che ieri sera hanno voluto partecipare al primo incontro del ciclo #uPDate “I Territori: la Forza del PD”, che ha trattato i temi operativi, politici e programmatici dell’emergenza causata dall’alluvione con proposte concrete per il futuro, con testimonianze da Castenaso e non solo, e grazie per la grande disponibilità a Andrea De Maria e Debora Badiali
Ieri mattina abbiamo preso tutte e tutti parte ad un bel momento di partecipazione politica e civica per iniziare il percorso riguardante il “Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima” e il “Piano Urbanistico Generale” insieme a Carlo Gubellini, Lorenzo Minganti, Michael Santi e a tante persone attive per il proprio territorio che hanno offerto preziosi contributi di idee.
Un grazie per la partecipazione anche alle persone presenti non appartenenti al PD, segnale che idee politiche differenti possono essere un arricchimento per la comunità quando ci sia rispetto reciproco.
Questa era ovviamente solo la prima puntata della serie.
La mattina di sabato 25 marzo 2023 alle 10:30 vi aspettiamo nella nostra sede di Castenaso di via Gramsci 21/D dove parleremo del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima e del Piano Urbanistico Generale insieme a Carlo Gubellini , Lorenzo Minganti e Michael Santi.
Sintetizzando estremamente, il primo (PAESC) è un documento con cui l’Amministrazione comunale comunica come intende raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 nel contrasto ai cambiamenti climatici, mentre il secondo (PUG) è lo strumento urbanistico di progettazione della città.
Di seguito una sintesi, rimodulata secondo le tematiche proposte dalla Federazione PD di Bologna anche in vista dell’incontro metropolitano organizzato per sabato 3 dicembre 2022, di quanto discusso ed emerso negli incontri svolti a Castenaso del 5 ottobre (Parliamone Davvero), del 7 novembre e del 28 novembre 2022, aperti a tutte le persone, anche non tesserate, che si ritrovano nei valori del centrosinistra e del PD, oltre che ad alcuni specifici incontri con Coordinamento e Segreteria locali.
Principali tematiche proposte dalla Federazione di Bologna
Economia, sviluppo e transizione ecologica
Divari e diseguaglianze
Diritti e cittadinanza
Lavoro, lavori e imprese
Conoscenza, cultura, transizione digitale
Quale deve essere la nostra priorità su questi temi?
In tutti i punti proposti le priorità devono essere poste sui temi trasversali e soprattutto su quello inerente alle varie facce della “fragilità”, sia essa economica, sociale, civile o riferita all’età.
Legato ad esso il tema della costruzione di buone pratiche concrete e trasparenti della sanità, della cultura, dell’ambiente, dello sport, della cura, dell’educazione attiva e della partecipazione da parte dei bambini come degli anziani, delle donne come degli uomini, dei lavoratori autonomi come dei dipendenti.
Una ulteriore priorità è mettere davvero in rete e autonomamente i territori e gli amministratori, i circoli politici con le associazioni che operano localmente.
Su cosa siamo stati conservatori su questi argomenti?
L’aspetto relativo alla comunicazione, intesa a tutto tondo, è stato una “tempesta perfetta” che ha rovinato il buon programma progressista studiato per le elezioni politiche del 25 settembre. Allo stesso tempo occorreva verificare preventivamente e approfonditamente che le declinazioni delle risposte politiche fossero pertinenti alle problematiche delle persone e delle varie fasce di età e sociali, il cui mancato passaggio è stato evidente sintomo della mancanza dello stare in mezzo alla gente come “base” e non come classe politica residente nei palazzi del potere.
Il fatto di non aver osato, a sconfitta certa, di estremizzare alcune scelte progressiste onde evitare di scontentare entrambe le ali a sinistra e al centro nel PD, ha creato l’effetto boomerang contrario del “tiepido”, né caldo né freddo, che ha causato un ulteriore effetto di sfiducia nel vedere il PD come guida davvero progressista e riformista del Paese.
Quale potrebbe essere una posizione radicale e giusta?
Partendo dal presupposto che una posizione radicale spesso rischia di essere la soluzione che cerca, senza riuscirci, di risolvere problemi creati dallo stesso modo di pensare, si tralascia che al di là degli spot da campagna elettorale un partito deve conoscere che, altrettanto spesso, problemi complessi hanno bisogno di approcci e soluzioni altrettanto complesse e che nella realtà delle cose non possono essere quasi mai semplici, se non nella narrazione patinata verso alcuni target.
Occorre quindi ripartire dalla ridefinizione dei mezzi e delle soluzioni da parte delle persone iscritte e da quelle che ci ascoltano. La posizione più radicale e giusta è quella che risolve i problemi delle persone partendo da quelle più fragili.
Chi dobbiamo rappresentare?
Partendo dalle situazioni più complesse e fragili, ad esempio dalla persona che scappa dalla guerra e dalla povertà a quella che scappa dalla violenza domestica, dalla persona anziana non del tutto autosufficiente a quella giovane che fatica a concludere per mille motivi il ciclo di studi o a trovare un lavoro che gli dia soddisfazione, dalla famiglia numerosa a quella composta da un padre o una madre divorziati con figli, dobbiamo rappresentare in maniera progressiva tutte le persone senza distinzione di età, colore della pelle, sesso, cittadinanza, stato economico.
Partito e Partecipazione
Quale è il cambiamento più importante che serve al Partito?
Al Partito, quello con la P maiuscola, serve ripartire stando vicino alle persone, dal basso. Questo significa nei fatti ripartire dalle misure atomiche della partecipazione politica: gli iscritti e i circoli.
Entrambi vanno messi in rete gli uni con gli altri senza distinzioni di vicinanza sia per condividere direttamente problemi, sia per condividere direttamente soluzioni.
Il ruolo della base e dei circoli non può e non deve essere mero strumento solo di finanziamento verso gli hub politici dei capoluoghi, delle regioni, della politica nazionale troppo spesso sempre pronta a chiedere e altrettanto troppo spesso non disposta a condividere non solo le decisioni, ma nemmeno le informazioni.
Serve quindi una grande operazione di vera trasparenza e partecipazione “cruda” che venga davvero dalla base senza il fine di compiacere la dirigenza di tutti i livelli.
Se ci fosse un reale ritorno riguadagnato dell’interesse da parte delle persone verso la Politica e il Partito Democratico, occorrerebbe ridefinire nel 2022 cosa significhi per le persone essere “di sinistra”, trovando definizioni che non possono ricalcare in toto quelle di una società, di un paese e di un mondo passati che non esistono più.
Un ulteriore cambiamento molto importante sarebbe anche quello di permettere che l’eleggibilità di tutte le cariche nel Partito Democratico, a partire dal Segretario Nazionale a scendere, sia subordinata al requisito dell’iscrizione al PD almeno il giorno prima dell’indizione del congresso nazionale e con medesime tempistiche anche per il diritto di voto per le eventuali e successive “primarie”.
In che modo dovremmo attrarre la nostra classe dirigente?
La classe dirigente non deve essere attratta, ma le persone devono essere coinvolte attivamente, formate adeguatamente e fin da subito ripagate con la moneta sonante dell’inclusione, della trasparenza e della partecipazione.
Con il passare delle competenze e quando ci sono le capacità e le disponibilità, allora occorre che esse siano inserite in un programma di messa in rete e valorizzazione da parte degli organismi di Partito superiori, dalle Federazioni provinciali/metropolitane alle campagne nazionali, passando per i servizi presso gli enti, le amministrazioni e le comunità locali e tematiche.
Che ruolo dovrebbero avere i circoli?
I circoli, insieme agli iscritti attivi, dovrebbero essere la “cellula” dell’organismo pensante e dell’azione del Partito Democratico, quindi fortemente radicati sul territorio e serbatoio di idee e persone attive, non solo mero strumento al servizio del (auto)finanziamento ormai autoreferenziale della “struttura” partito, di campagne e decisioni elettorali sempre più spesso che si propagano dall’alto verso la base e non viceversa.
Questi circoli cellula dovrebbero poi essere messi in rete attivamente, sia online che nei rapporti personali diretti, e a loro affidati formazione, ascolto del territorio, discussione politica preventiva e costruttiva delle attività amministrative di ogni livello, anche supportata da congrui strumenti e mezzi digitali accessibili e fruibili.
Occorre quindi con estrema trasparenza abbassare anche nel Partito Democratico la piramide della partecipazione ampliando la base, costituendo una assemblea territoriale permanente con tutti i segretari di circolo provinciali o metropolitani.
In che modo potremmo ampliare la partecipazione al Partito?
In un periodo di grande iper individualismo, di esaltazione della vita e della politica della persona singola in stile “fast food” dove le relazioni sono sempre più superficiali, di tempi stretti dove le singole persone sono comandate da momenti di cui non sono ormai più padrone, la motivazione alla base di un ampliamento della partecipazione al Partito può aumentare solo tramite un forte coinvolgimento, anche empatico ed emotivo, del Partito (e di conseguenza dei circoli) nel comprendere e attivarsi per prendere a carico le problematiche, sia collettive che singole, atto anche a creare una forte inclusione nei meccanismi decisionali.
Infatti, il tempo è vita e denaro e sempre più spesso le persone di tutte le età non si avvicinano alla politica principalmente perché pensano che questo sarebbe buttato o sprecato di fronte a dinamiche politiche che vengono sempre di più percepite dalle cittadine e dai cittadini, a torto o a ragione, come “io politico” che gestisce il potere in contrapposizione a “noi persone”.
Un ulteriore metodo per ampliare la partecipazione è costruire dei modelli in cui i litigi politici ed elettorali interni devono finire contemporaneamente alla conclusione dei congressi di ogni livello, in quanto i cittadini e le cittadine non comprendono, a ragione, il perché di continue battaglie e lotte per differenti mozioni, correnti, virgole e partecipazioni al potere che vanno a discapito di una reale unità, necessaria e utile nel risolvere i problemi locali e globali.
Nei giorni scorsi tante persone, prevalentemente genitori di bambine e bambini che frequentano scuole e palestre del nostro Comune e persone anziane, ci hanno contattato a vario titolo in merito all’anticipazione di una ordinanza del Sindaco di Castenaso inerente il momento critico che stiamo vivendo a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia a seguito delle speculazioni post pandemia Covid-19 e dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.
Il Partito Democratico di Castenaso sostiene e supporta le azioni amministrative portate avanti dal Sindaco Carlo Gubellini e, per dare voce ai tanti iscritti, attivisti ed elettori, le porterà avanti per responsabilità verso la comunità di Castenaso con due punti fondamentali:
– Partecipazione locale e sostenibilità della vita Nel caso vengano confermate misure restrittive che interessino la cittadinanza, occorre sia che queste vengano condivise fin dall’inizio per creare un clima di unità e coesione, sia che vengano pianificate fin da subito azioni e incontri regolarmente scadenzati, sul vantaggio effettivo delle restrizioni stesse.
Per il Partito Democratico di Castenaso occorre che gli incontri debbano prevedere la massima trasparenza ed includere le singole cittadine e i singoli cittadini, i portatori di interessi locali e le associazioni che da anni operano senza fini di lucro al bene della collettività: da quelle che si occupano del contrasto delle fragilità a quelle sportive e nel campo della sicurezza, per favorire una reale e concreta partecipazione.
– Innovazione tecnologica e comunità energetiche rinnovabili Da ogni problema possono nascere grandi opportunità e come Partito Democratico pensiamo che questa crisi globale ci debba ricondurre a ripensare che un altro mondo sia possibile, a partire da ciò che possiamo fare per Castenaso.
Un mondo e una comunità locale fatta di unità e cooperazione, una reale associazione tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni, comuni, scuole, associazioni e/o piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. Una forma energetica collaborativa a chilometro zero e gestita da reti e centraline tecnologicamente moderne e intelligenti (smart grid).
Nella scorsa notte, tra il 15 e il 16 ottobre 2022, similmente a quanto avvenuto due anni fa, sono accaduti a Castenaso atti di vandalismo che hanno visto colpita anche la sede del Partito Democratico.
Al parco della Stellina ignoti hanno sradicato cestini, tavoli e panchine, riempiendo di vetri e spazzatura le aree contigue ai giochi dove le nostre bambine e i nostri bambini giocano quotidianamente fianco a fianco con famiglie e persone di tutte le età, mentre la nostra sede ha subito il furto, ripetendo quanto accaduto nemmeno una settimana fa, della bandiera arcobaleno che rappresenta l’impegno della nostra comunità democratica nel combattere tutte le disuguaglianze sociali e civili presenti nel nostro Paese.
Ora, al di là del fatto che abbiamo prontamente messo una nuova bandiera e avvisato dell’accaduto le Forze dell’Ordine, sempre presenti a Castenaso fianco a fianco dei cittadini e delle cittadine, ci teniamo particolarmente a riaffermare che, come e ancora più del passato, continueremo a lottare e fare sentire la nostra presenza concreta e costante perché il dibattito e la Politica sia sempre più incentrata e rivolta verso una Castenaso futura che difenda le persone più deboli, più fragili e oggi con meno diritti, soprattutto in un momento storico in cui ci apprestiamo a vivere una situazione di forte crisi economica e sociale.
Ricordiamoci che il Male antidemocratico e ultraconservatore non dorme mai, ma attende solo il momento per rialzare la testa e colpire in primis le persone più fragili e le migliori risorse della nostra comunità.
Introduce e coordina: Massimiliano Navacchia – Segretario PD Castenaso
Un ringraziamento speciale per la fiducia e per aver creduto in questa iniziativa al Partito Democratico di Bologna, alla Segretaria Federica Mazzoni e alla Portavoce Chiara Rinaldi.
per la Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo di quest’anno, insieme al volantino una breve riflessione di Nilde Iotti, che accompagna e rafforza ulteriormente l’idea che “Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla”:
“La Resistenza era stata un fatto straordinario. Aveva realizzato una unità veramente eccezionale che andava dagli ufficiali badogliani agli operai comunisti.”
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